QUANDO PORTARE I BAMBINI DALLO PSICOLOGO


Bambini afflitti da problematiche psicologiche, ancora in via di sviluppo e già dallo psicologo!

Che brutta visione…

Purtroppo una concezione all’antica considera gli psicologi alla stregua degli psichiatri e cioè, nell’immaginario comune, medici che curano i matti!

Impropriamente si accomunano psichiatri e psicologi.

Viceversa, si tratta di due professionalità molto diverse.

  • Lo psichiatra è un medico che ha studiato alla facoltà di medicina e poi ha preso una specializzazione in psichiatria. Si occupa delle patologie mentali degli adulti e, essendo un medico, può prescrivere gli psicofarmaci.

  • Chi cura le patologie mentali dei bambini è, invece, il neuropsichiatra. Anche lui è un medico che, dopo essersi laureato in medicina, ha preso una specializzazione in neuropsichiatria infantile.

  • Lo psicologo invece, non è un medico, ha studiato alla facoltà di psicologia e si occupa di psiche e salute mentale.

  • Lo psicologo clinico, dopo essersi laureato in psicologia, ha preso una o più specializzazioni in psicologia clinica (cioè in quella branca della psicologia che studia la personalità, il carattere e i comportamenti) e segue sia gli adulti sia i bambini. La psiche degli adulti, infatti, é sempre una conseguenza di quella dei bambini. Lo psicologo non usa i farmaci.

Come si può intuire da questo specchietto, i bambini non vanno mai dallo psichiatra ma dal neuropsichiatra o dallo psicologo.

Però, andare dallo psicologo è molto diverso che andare dal neuropsichiatra.

Lo psicologo è una figura di aiuto e sostegno alla salute mentale.

Figura che è prevista anche in ambito scolastico.

Il neuropsichiatra, invece, si occupa delle patologie infantili e le scuole lo interpellano solo nei casi di handicap.

Lo psicologo aiuta i bambini a superare la timidezza, a potenziare l’autostima e la concentrazione, interviene nelle relazioni tra genitori e figli, nelle paure infantili, nei disturbi del sonno e dell’alimentazione, nell’enuresi notturna e in tutti quei casi in cui, non essendoci un problema organico, per crescere è necessario un supporto psicologico.

Portare i bambini dallo psicologo è un po’ come portarli dal pediatra, a volte serve per superare un ostacolo, più spesso ha la funzione di prevenire le situazioni problematiche.

Personalmente, ritengo che i migliori terapeuti dei bambini siano i genitori. Perciò, di solito, lavoro con la famiglia.

Insieme costruiamo un progetto d’equipe, in cui saranno il padre e la madre a fare terapia al bambino, utilizzando le mie competenze professionali.

Sono molto rare le situazioni in cui è necessario seguire individualmente i bambini in psicoterapia e anche in quei casi non è possibile ottenere dei buoni risultati senza la collaborazione di chi si occupa di loro quotidianamente.

Solitamente, però, anche lavorando con papà e mamma è necessario conoscere personalmente il bambino.

I bambini si recano molto volentieri nello studio di uno psicologo perché è un posto colorato e allegro dove si gioca, non si fanno compiti e c’è un adulto che ti ascolta e ti capisce qualsiasi cosa tu dica, anche se te ne stai zitto e imbronciato in un angolo.

Se si vuole comprendere un bambino un solo incontro non basta.

Ne occorrono almeno tre.

  • Nel primo si fa amicizia e, mentre gioca o chiacchiera, il piccolo esamina lo psicologo e valuta quanto si potrà fidare di lui.

  • Nel secondo (se lo psicologo ha superato l’esame) il bambino si apre e racconta molte cose di se stesso con il gioco, il disegno o il dialogo.

  • Nel terzo, infine, si scende più in profondità, si affrontano gli argomenti scottanti (quando ci sono) e si creano le basi di fiducia e complicità che permetteranno al bambino di chiedere altri appuntamenti se in futuro ne sentirà il bisogno.

Arrivati al termine dell’ultimo incontro è sempre difficile convincere i piccoli che il lavoro è concluso e bisogna tornare a casa, perché la situazione di ascolto e partecipazione che si è creata è uno spazio protetto… che a tutti dispiace abbandonare (anche allo psicologo).

In conclusione, cari amici, lettori e curiosi di questo blog, non è giusto portare i bambini dallo psicologo come se si trattasse di un medico che, non potendo dare farmaci, prescrive qualche regola di comportamento per fare funzionare bene la mente.

È giusto, invece, consultare lo psicologo e utilizzare le sue competenze per costruire insieme un progetto di cambiamento e una vita più sana in cui tutti possano esprimere le proprie caratteristiche e la propria creatività, a vantaggio dei bambini ma anche degli adulti e di un mondo migliore.

Carla Sale Musio

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