Perchè è tanto difficile trovare una persona che sappia amarci… così come siamo?

Ecco una domanda che mi sento rivolgere spesso nel corso delle terapie.

La risposta è nascosta in un meccanismo di soccorso che l’inconscio mette in atto (sotto la soglia della nostra consapevolezza) proprio per permetterci di diventare più attenti e responsabili verso noi stessi.

“Ma attenti a cosa?”

Direte voi.

“Questo inconscio potrebbe anche essere un po’ meno ermetico!”

Coraggio, non demoralizzatevi.

Rimbocchiamoci le maniche, invece, e cerchiamo di conoscere meglio questa struttura enigmatica e protettiva.

Il nostro inconscio è come un servitore che ci aiuta a superare i problemi e, per evitare di esasperarci con mille domande, prende delle decisioni senza consultare la ragione.

(Forse l’inconscio non ha una grande opinione della ragione… ma questa è un’altra storia e ne parleremo una prossima volta).

Le intenzioni dell’inconscio sono buone.

Vuole aiutarci a comprendere quanto è brutto non essere amati per ciò che siamo e fa in modo che noi per primi ci innamoriamo della nostra autenticità.

Quando inciampiamo su una persona che ci delude o ci fa soffrire… di solito è questo che il nostro fedele servitore sta cercando di farci capire.

E lo fa spingendoci dentro una situazione che ci consenta di verificare i limiti del chiedere, pretendere, sfruttare, abusare, umiliare, maltrattare, offendere, calpestare, eccetera, eccetera.

“Ma che bisogno c’è di vivere delle brutte esperienze, per comprendere una cosa tanto ovvia a chiunque?!”

Mi sembra di sentire già le vostre proteste.

Il bisogno purtroppo c’è, soprattutto se possedete una personalità creativa.

Le persone dotate di empatia, infatti, tendono a immedesimarsi nei vissuti degli altri con grande facilità.

Ne comprendono i bisogni e ne ascoltano le ragioni, cercando in ogni modo di essere per tutti la persona giusta, perché, per chi è empatico, vedere gli altri stare bene è un bisogno fisiologico e insopprimibile come respirare.

Ma (quasi inevitabilmente) succede che, calandosi nella vita delle persone che amano, le personalità creative si dimenticano di ascoltare se stesse e danno, danno, danno, danno, danno… esageratamente!

Abusano delle loro risorse fino a perdere il contatto con la propria vitalità, i propri bisogni e la propria autonomia.

A questo punto l’inconscio è costretto a intervenire.

Poiché si rende conto che quel donarsi sproporzionato forse rende felici gli altri ma è ingiusto e crudele verso se stessi.

Incontrare qualcuno che si approfitta di noi e del nostro amore è un campanello d’allarme e segnala il malfunzionamento del nostro altruismo rendendolo patologico.

Sì, perché, per aiutare gli altri, cari amici A-normali e creativi, finiamo spesso per perdere di vista noi stessi e per trattarci molto male.

Le personalità creative (quasi sempre) sono generose e comprensive con chiunque tranne che con loro stesse.

Per soddisfare i bisogni di altri abusano delle proprie risorse, non si ascoltano, non si premiano, non si stimano, non si complimentano mai con se stesse.

Se fanno bene qualcosa non si concedono nessuna considerazione e quando, invece, hanno qualche défaillance si torturano in preda ai sensi di colpa e alle critiche eccessive.

L’inconscio non può permettere che l’altruismo sfrenato ci trascini verso l’autodistruzione e, come un maestro zen, ci mostra i limiti e i pericoli delle crudeltà che perpetriamo contro di noi, facendoci vivere i nostri auto-maltrattamenti riflessi nel comportamento degli altri.

“Vedi?”

Dice l’inconscio con i fatti.

“Non devi trattarti in questo modo. È ingiusto e sbagliato!”.

Quando qualcuno non ci ama nella nostra autenticità e ci maltratta la soluzione, cari amici lettori e curiosi di questo blog, non è cambiare partner ma cambiare se stessi.

Cioè cambiare il modo in cui, nascostamente, ci trattiamo.

Nel segreto dei nostri pensieri, nel privato della nostra anima, se vogliamo essere amati per ciò che siamo… dobbiamo amarci noi, senza pretendere da altri quelle attenzioni che non sappiamo darci.

Cioè dobbiamo essere in grado di volerci bene e curarci proprio come vorremmo essere amati e curati dagli altri.

Abbiamo molto più potere sulla vita di quanto non si creda.

Perché il nostro inconscio interagisce sempre con la realtà facendoci trovare al posto giusto nel momento giusto e insegnandoci (concretamente ed empiricamente) a trattarci con rispetto, amore, tenerezza e stima.

Nessuno ci saprà amare se noi per primi non sapremo amarci.

Perché alla nascita siamo stati affidati al nostro cuore e l’amore che riserviamo agli altri è soltanto un riflesso di quello che concediamo a noi stessi.

Carla Sale Musio

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Leggi il libro: 

TE LA DO IO L’ANIMA GEMELLA

cinque regole per evitare gli amori sbagliati

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