CAVALCARE LA SESSUALITÀ

 

Quando usiamo la parola sesso, ci riferiamo comunemente al rapporto sessuale e a tutti quei giochi e preliminari che lo riguardano.

Ma la sessualità comprende una sfera d’azione molto più ampia dell’erotismo e dell’accoppiamento.

La sessualità è la manifestazione di una vibrante forza creativa che si esprime in maniera diversa in ogni persona e in ogni relazione.

Il sesso non è limitato soltanto agli organi sessuali, è la parte più intima, vera e profonda di ciascuno e permea tutti i comportamenti, anche quelli che non hanno niente a che fare con la carnalità.

Sessualità, creatività e affettività fanno parte di una stessa potente energia, impropriamente parcellizzata e circoscritta soltanto ai genitali da una cultura che tende a utilizzare l’orgasmo come droga o come strumento di prevaricazione e a censurare tutto ciò che è individuale, unico e originale, deridendo i sentimenti e la sensibilità.

Questa cultura, malata di sopraffazione e superficialità, ha limitato l’energia sessuale a uno sfogo orgiastico spesso privo di emotività, svuotandola della sua potenzialità affettiva, creativa ed espressiva.

La sessualità mette in luce il modo in cui ogni persona vive se stessa e si rapporta al mondo.

Sessualità, creatività e affettività impregnano tutte le relazioni ed esprimono le infinite possibilità di condividersi e di stare in comunione.

Raccontano nei gesti, nelle movenze e nel corpo, la capacità di mettersi in gioco e di aprirsi a ciò che ancora è sconosciuto.

Sono l’essenza della personalità, vibrano di una medesima energia e manifestano l’intima e profonda unicità di ciascuno.

La pulsazione di questa importante forza vitale, però, è spesso interrotta da blocchi, paure e vergogna.

La sessualità, infatti, conduce alla scoperta di sé e dell’altro, dando vita a uno scambio intimo in cui ognuno libera la propria anima senza censure, affrontando l’angoscia del rifiuto e dell’emarginazione, e accogliendo la Totalità dentro di sé.

Questa energia sessuale/creativa/affettiva attraversa situazioni diverse e non necessariamente legate al sesso, fluisce in ogni incontro autentico, profondo, confidenziale e intimo, pervade tutti i momenti in cui ci sentiamo appagati da un’accettazione e comprensione reciproca.

È una corrente che diventa tanto più intensa quanto più siamo pronti a rivelarci con sincerità e quanto più sappiamo accoglierne la potenza senza spaventarci.

C’è sessualità in ogni relazione fondata sull’autenticità.

Ma proprio le sue caratteristiche di libertà e onestà hanno reso la sessualità così demonizzata e difficile da vivere.

La naturalezza dello scambio creativo/sessuale/affettivo, infatti, presuppone la capacità di rivelare la propria verità senza mistificare gli aspetti negativi di sé.

Soltanto chi sa spogliarsi delle maschere mostrando la propria nudità interiore può cavalcare l’onda energetica della sessualità. 

Oggi il sesso è utilizzato per nascondersi più che per rivelarsi.

Si preferisce agire una sessualità basata sull’apparire, sul culto del corpo e della prestazione erotica, piuttosto che affrontare le parti nascoste della personalità e mettersi in gioco con lealtà.

Ma sfuggendo l’autenticità non è possibile avere un contatto profondo e l’energia sessuale si disperde in una farsa autoerotica e narcisistica.

Il sesso usato per evitare la profondità delle emozioni si riduce a una performance atletica, palestrata e incellofanata, e perde il potere che deriva dallo scambio e dall’integrità interiore.

Cavalcare la sessualità vuol dire avere il coraggio di aprirsi alla propria fragilità per imparare a conoscere la fragilità dell’altro.

Vuol dire immergersi nelle profondità dell’anima senza timore della solitudine e della diversità.

Vuol dire perdere ogni confine e ritrovarsi in un altro corpo e in un altro mondo.

Vuol dire vivere l’intimità e la fusione senza paura e con complicità.

Vuol dire sciogliersi dentro una Totalità che annienta le differenze.

Vuol dire prendere a braccetto la pazzia rispettandone la saggezza con umiltà.

Cavalcare la sessualità vuol dire accogliere il caos dentro di sé e camminare con noncuranza affianco alla morte, avendo nel cuore la certezza fiduciosa che ogni scoperta arricchisce la vita e ogni abisso è il dono che stavamo cercando.

Carla Sale Musio

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