SISTEMA IMMUNITARIO, INGEGNERIA SOCIALE E DITTATURA

Delegare è il male del secolo, il peccato di leggerezza che ci ha condotto alla dittatura.

E sì, è vero, lo sapevamo anche prima che la mafia si stava trasferendo a Montecitorio e i nostri governanti erano attratti dal denaro più che dal bene dell’umanità.

Ma facevamo finta di niente.

Sicuri che i politici siano corrotti inevitabilmente.

E che coltivare il proprio orticello senza guardarsi intorno sia l’unica scelta possibile.

In questo modo abbiamo ingannato noi stessi, ignorando le accuse, le sentenze e i processi in cui erano coinvolti i nostri ministri.

E, continuando a delegare, abbiamo voluto credere a una manciata di volti nuovi e sbarbati.

Certi che potessero resistere alla seduzione del lusso, dei soldi e della bella vita riservata a chi entra nei palazzi reali.

Con incoscienza abbiamo demandato a piene mani la gestione delle nostre vite, senza accollarci mai la responsabilità di quell’ingenua creduloneria.

È in questo modo che il virus dell’indifferenza si è fatto strada nella psiche, mentre l’ingegneria sociale cavalcava le tecniche di manipolazione rendendoci docili e ignari della strumentalizzazione a cui ci stavamo piegando.

La dittatura ha lavorato interiormente ben prima che nell’amministrazione della cosa pubblica!

Portandoci a credere che l’ubbidienza e l’arrendevolezza siano le scelte idonee a garantirsi una vita tranquilla.

Perché si sa: non è possibile cambiare il mondo.

Si può solo: adattarsi.

Ma la salute è fatta di coscienza: occorrono lucidità, attenzione e partecipazione per stare in equilibrio con se stessi.

Chiudere gli occhi davanti alla corruzione non è una scelta foriera di benessere.

E la patologia, infatti, non si è fatta attendere.

La pandemia della paura, della sottomissione e dell’isolamento ha corroso le nostre difese immunitarie e prodotto la catastrofe interiore che oggi sta distruggendo l’umanità.

Ma per qualcuno… (tanti…) (sempre di più…) il pensiero critico si è attivato.

E l’esame delle cause che hanno prodotto questa realtà terribile mostra una grave perdita sul fronte del potere personale e della nostra responsabilità.

La delega ci ha tolto l’oggettività, rendendoci vittime dell’angoscia e dell’ignoranza.

Tuttavia, lo scenario di abusi e illegalità in cui oggi ci muoviamo addita anche la soluzione: quella necessità di scegliere cosa pensare e cosa fare, che irrita e spaventa i dittatori.

L’unica arma capace di cambiare il mondo per davvero.

Prendersi l’onere delle proprie scelte e del proprio benessere è la strada per la salute, mentale e fisica.

La via che conduce verso una società migliore.

Perché il benessere non è fatto di tranquillità.

È fatto di ascolto, di impegno e di attenzione.

Per noi stessi e per gli altri.

E l’indifferenza non ci salva dal dolore.

Anzi!

Lo crea.

Così, quella complessità culturale ed emozionale che oggi ci spaventa addita il cammino della trasformazione.

Dobbiamo pensare con la nostra testa, ascoltare la voce della coscienza, mettere insieme l’opportunismo con la solidarietà, l’egoismo con la fratellanza, la ragione con il cuore.

Solo da quelle scelte, sempre diverse e sempre nuove, potrà prendere forma un mondo giusto.

Non perché qualcuno ci impone cosa fare.

Ma perché ognuno di noi sa interiormente cosa sia giusto fare.

Accollandoci il peso delle nostre decisioni diventiamo capaci di pensare, di sbagliare, di cambiare e di stare insieme.

Senza educatori, governanti o dittatori.

E in quella solitudine che ci spaventa… possiamo permetterci di incontrarci davvero.

Un mondo nuovo è un mondo in transizione, perché la vita trascende se stessa.

Continuamente.

E non esiste porto sicuro in cui fermarsi per sempre.

Esiste il viaggio che ognuno deve compiere da solo per sentirsi bene anche in mezzo alle intemperie.

La salute non è una pillola magica che ci vaccina contro le difficoltà.

La salute è una scelta personale fatta di ascolto, pazienza e responsabilità.

Perché Tutto è Uno.

Ma Ognuno è Tutto.

E imparare a scegliere per sé significa anche comprendere le scelte e i bisogni degli altri.

Senza discriminare nessuno.

Il sistema immunitario è un apparato in cui ciascuno fa la propria parte.

E così si raggiunge il benessere.

Quello di tutti.

Carla Sale Musio

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