OMOLOGAZIONE ALIMENTARE: mangiare per far bella figura in società
La percezione della propria individualità va di pari passo con l’egoismo e l’arroganza che accompagna i comportamenti della specie umana.
Si dice che l’uomo sia il predatore più terribile del pianeta.
E se guardiamo la distruzione che sta dilagando nel mondo non possiamo che verificare la realtà di questa affermazione.
Il bisogno di manifestare se stessi, però, si accompagna al desiderio di appartenenza e alla ricerca di approvazione sociale.
Dal punto di vista etologico gli esseri umani sono animali da branco, cioè hanno bisogno di riconoscersi gli uni negli altri per poter sopravvivere.
Questo crea non pochi problemi nella psiche umana.
Infatti, la spinta a emergere individualmente si scontra con la ricerca di approvazione, determinando i comportamenti gregari e le tante maschere volte a nascondere i lati poco condivisibili del carattere.
La verità è una dote rara per gli uomini.
Gli animali, invece, ne fanno una regola di vita imprescindibile.
Così, mentre le altre specie viventi gestiscono con autenticità le relazioni (anche a costo della sopravvivenza) gli esseri umani ricorrono spesso alla falsità, perdendo fiducia nella vita.
Essere amati è più importante che essere sinceri e questo autorizza ad abiurare tutto ciò che contrasta il credo della maggioranza.
L’alimentazione non sfugge a questa regola.
Pranzi e cene in compagnia sono i momenti d’incontro più gettonati e per ottenere il consenso degli altri siamo pronti anche a rinunciare alla salute.
È risaputo che cibi cucinati, elaborati e tossici ammalano gravemente l’organismo provocando nel tempo tante sofferenze.
Tuttavia, vittime di una pericolosa ipnosi di massa (gestita ad arte in funzione dei bisogni dell’economia) preferiamo non occuparci della salute in favore di una più impellente ricerca di approvazione sociale.
Cambiare stile alimentare significa diversificare le proprie scelte da quelle di chi abbiamo attorno e proporre modi nuovi per stare insieme.
Per uscire dai meccanismi compulsivi che oggi tengono in piedi il mercato alimentare e i guadagni delle multinazionali occorre fermarsi e ascoltare la voce silenziosa che parla alla nostra solitudine.
Solo accettando la diversità, infatti, è possibile stare insieme e costruire un mondo a misura di ciascuno.
L’omologazione livella la creatività nel conformismo e impedisce l’espressione della verità individuale trasformandoci in un popolo di consumatori senza volto.
E, soprattutto, senza cuore.
L’amore è qualcosa che sfugge alla mercificazione, al consumismo e all’economia.
Segue codici diversi da quelli del guadagno.
Osserva senza giudicare, cresce nella libertà e permette un benessere altrimenti impossibile.
Solo grazie al contributo unico e originale di ogni creatura l’esistenza trova compimento e acquisisce un sapore autentico.
Utilizzare l’alimentazione per sentirsi accettati in società porta a vivere dentro una prigione fatta di tanti gusti diversi ma priva della salute che deriva dalla spontaneità e dal confronto dei valori interiori di ciascuno.
3 commenti su “OMOLOGAZIONE ALIMENTARE: mangiare per far bella figura in società”
grazie delle parole, sono importanti quello che dicono, il difficile e’ interiorizzarle, e farle propie..
anch’io a vent’anni mi sentivo male nella alimentazione che conducevo,per un periodo scelsi una dieta vegana, stavo benissimo, poi una sera ritornando casa i miei facevano una serata “poenta e osei” (veneto) e li’ son caduto nella tradizionale alimentazione, poi a sessant’anni mi son ammalato di parkinson e ho deciso di prendermi cura della mia alimentazione, riprendendo una dieta vegana, sto cercando di dare una svolta etica alla mia vita, grazie a questa malattia..
Grazie Carla per la tua costante presenza attraverso questi articoli.
Il tuo linguaggio dal cuore e le tue profondissime verità e osservazioni sono come un mantra apri occhi e apri cuore che crea ponti verso ricerche interiori e di vita..
Siamo così bombardati da infomazioni e abitudini superficiali che la tua presenza costante è preziosissima.
I tuoi scritti sono perle di luce che nutrono l anima.
Grazie ancora
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grazie delle parole, sono importanti quello che dicono, il difficile e’ interiorizzarle, e farle propie..
anch’io a vent’anni mi sentivo male nella alimentazione che conducevo,per un periodo scelsi una dieta vegana, stavo benissimo, poi una sera ritornando casa i miei facevano una serata “poenta e osei” (veneto) e li’ son caduto nella tradizionale alimentazione, poi a sessant’anni mi son ammalato di parkinson e ho deciso di prendermi cura della mia alimentazione, riprendendo una dieta vegana, sto cercando di dare una svolta etica alla mia vita, grazie a questa malattia..
Bravissimo Luigino! Con la costanza e la determinazione si ottengono grandi risultati.
Grazie Carla per la tua costante presenza attraverso questi articoli.
Il tuo linguaggio dal cuore e le tue profondissime verità e osservazioni sono come un mantra apri occhi e apri cuore che crea ponti verso ricerche interiori e di vita..
Siamo così bombardati da infomazioni e abitudini superficiali che la tua presenza costante è preziosissima.
I tuoi scritti sono perle di luce che nutrono l anima.
Grazie ancora