Un cuore batteva dentro il petto di un uomo: piangeva, soffriva, ricordava. Una vita potente di emozioni, ma l’uomo nel cui petto palpitava non si accorgeva di lui.
Certo, sentiva i battiti, ma viveva così, senza passione né dolore.
Il cuore, invece, si struggeva davanti a un animale ferito, ad un cane percosso dal padrone o ad una lucertola uccisa per gioco; si lacerava al sapere dell’incendio di un bosco o di un vecchio, morto da solo.
L’uomo, invece, guardava indifferente quel dolore né lo rallegrava la gioia.
Allora una notte, stanco di non essere capito, il cuore decise.
***
Era estate e, dalla bocca dell’uomo, dischiusa nel sonno, il cuore uscì nella stanza e si librò in volo, oltre la finestra aperta nel buio.
Nel petto lasciò un brandello di sé: sarebbe bastato ad una vita di soli battiti.
***
Il mondo gli si apriva davanti con tutto il suo splendore: albe e tramonti, fiumi e mari, monti e foreste.
Le emozioni crescevano davanti alla bellezza e intanto il cuore cercava un petto in cui palpitare.
***
Vide un gatto che viveva per strada, ma la sua anima era piena di passioni e non aveva bisogno di lui.
Il cuore si commosse e andò oltre.
***
Ad un cane randagio alcuni davano cibo e carezze: al mondo esisteva l’amore, si disse il cuore.
E amore traboccava da una madre, che teneva in braccio suo figlio.
Due vecchi sposi sedevano davanti a casa e si guardavano negli occhi.
“Allora non è tutto perduto”, si consolò il cuore.
***
Nei giorni successivi, l’uomo si era svegliato con uno strano senso di vuoto.
Non capiva cosa accadesse, ma allo specchio il suo volto era quello di sempre.
Poi le stesse cose: il lavoro, il rientro a casa, il cibo.
Qualcosa era cambiato, ma non ci pensò troppo. “Passerà”, disse tra sè.
***
Intanto il cuore cercava un altro petto, ma vedere l’amore lo riempiva di gioia.
Non c’erano solo sofferenza e angoscia, tristezza e disperazione, come aveva temuto.
C’erano gli affetti, le tenerezze, la gioia degli incontri, la forza dei ricordi. C’erano gli abbracci, le confidenze, i sorrisi, i gatti felici con le code alzate, i cani che accoglievano i ritorni.
E i voli delle rondini, a disegnare il cielo.
***
Allora pensò che poteva tornare dall’uomo da cui era fuggito.
E, forse, regalargli l’amore che aveva visto, lo avrebbe salvato.
***
L’uomo dormiva profondamente. Una notte serena.
Era ancora estate: la finestra aperta, come sempre.
Il cuore la attraversò e dalla bocca spalancata dell’uomo, tornò nel suo petto e si adagiò in quel vuoto.
***
All’alba, l’uomo si alzò.
Sentiva qualcosa di diverso: un senso di gioia che non conosceva.
Tutto pareva uguale intorno a lui, ma niente era come prima.
Si affacciò alla finestra, volse lo sguardo intorno e rimase stupito.
***
La luce potente del sole colpiva le nuvole in cielo, cresceva, arrossava i contorni dei monti.
Quella bellezza lo lasciava muto, gli colmava il petto, gli scendeva al cuore.
E lui si chiese perchè, sino ad allora, non avesse ammirato lo splendore dell’alba.
Gloria Lai
Scritto tutelato da Patamu.com del 17/8/2022 col n° 185796
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Meraviglioso! Grazie!
Grazie per il suo apprezzamento della mia fiaba, Katia. E grazie a Carla Sale Musio per l’ospitalità sul suo blog.
I figli quando crescono, ecco cosa ti devi aspettare.
Riportava un giornalista, tempo fa: “Banditi dai tavoli delle loro famiglie a Natale, non si è mai visto niente di così crudele.” Quello che ho vissuto da madre single che ha faticosamente portato sua figlia alla laurea, senza aspettarsi che, avendo lei conosciuto altri laureati, figli di psicologi, medici e liberi professionisti, mi avrebbero isolata in un lazzaretto, minacciandomi con un tso perchè non ho voluto vaccinarmi. E ancora perdura questa situazione. Ancora nel 2022 non condividiamo un pasto insieme.
Preciso che viviamo in una cittadina che da quasi 20 anni è governata da destre varie e quest’anno è stata commissariata per mafia. Personalmente sono sempre stata esclusa da ogni convivialità, e nessuno mi ha mai ascoltata. Quasi non ci credo, ma avevano fatto lo stesso per i tre superstiti della mia famiglia che ero venuta ad aiutare, perchè, divenuti anziani, versavano in condizioni quasi disperate. Loro che avevano aiutato la resistenza con i partigiani, non riuscivano ad ottenere neanche i sussidi per la disabilità. Ora sono tutti deceduti, e ho avuto la sensazione che all’ospedale locale non vedessero l’ora di sopprimerli, ma nel frattempo dovevo stare attenta a mia figlia che avrebbe potuto prendere una brutta strada, cosa che sembra accaduto, perchè ogni rara volta che la riesco a vedere di corsa, è super aggressiva e si augura di non vedermi più, visto che le appaio depressa, dato che sto quasi tutto il tempo da sola.
Costoro non fanno parte dell’umanità, ma sono entità divisive di origine satanica attaccati solo al denaro, unico vero dio per loro. La mia piccola, perchè la sento indifesa, ancora non ha capito, forse perchè è cresciuta senza la giusta guida di un padre responsabile e presente, un giocatore che ha sperperato tutti i suoi soldi e le proprietà, scagliandomi contro i suoi creditori, tanto da farlo affidare ad un tutore legale. Mia figlia, cresciuta con una madre che alla fin fine non riuscendo ad arricchirsi con il solo lavoro onesto, spesso in nero, per la società nella quale viviamo,“non ha mai lavorato veramente”, pur avendo insegnato nei licei come supplente, e svolto lavori precari importanti ed impegnativi in varie parti del mondo in tanti anni passati all’estero. Ma lei si vergogna che non conto niente in questo tipo di società, anche perchè mio padre, suo nonno, era un militare di carriera che perseguiva le malefatte della malavita. Vorrei tanto che per una volta mi dicesse “Ti voglio bene”.
Si dice agli animali; infatti mi ha colpito la sua sensibilità nei loro confronti che io condivido in pieno.
Se il covid fosse stato davvero un’epidemia, avrei tanto voluto prendermelo per concludere la mia vita inutile e non sopportare tutto questo.
Grazie per il suo apprezzamento della mia fiaba, Katia. E grazie a Carla Sale Musio per l’ospitalità sul suo blog.
Bellissima! Grazie.
Davvero molte grazie, Lina Siotto. Gloria Lai