CONCLUDERE L’ALLATTAMENTO SENZA TRAUMI

Benché l’allattamento sia la principale fonte di nutrimento per il neonato, il bisogno di suzione, la vicinanza al corpo materno e il piacere derivante dall’assunzione di latte fanno sì che il neonato attribuisca al seno diversi significati simbolici.

Il seno nutre, il seno consola, il seno protegge, il seno riscalda, il seno rassicura, il seno concilia il sonno.

Nel corso dei primi mesi di vita il bambino impara a fare esperienza della madre oltre il seno ma quest’ultimo rimane comunque fonte di soddisfazione dei bisogni primari.

Così i bimbi richiedono il seno anche quando non hanno fame e anche oltre il divezzamento, quando hanno imparato a mangiare regolarmente.

Questa premessa è fondamentale da considerare quando una madre decide di interrompere l’allattamento.

Negare il seno al bambino, dal suo punto di vista, significa negargli la possibilità di addormentarsi, consolarsi, proteggersi, rassicurarsi come era abituato a fare.

Interrompere l’allattamento bruscamente significa negare al bambino ciò che per lui, fino a quel momento era fonte di certezza.

È chiaro quanto dal suo punto di vista diventi frustrante, difficile da accettare e alcune volte traumatico, minando addirittura il senso di fiducia che il bambino aveva maturato nei confronti della madre.

La soluzione migliore sarebbe quella di portare l’allattamento sino al suo termine naturale, ossia fino al momento in cui il bambino non ne sente più la necessità, ma è anche vero che l’età potrebbe protrarsi e la madre viva quel momento non più come un piacere ma in maniera frustrante e fastidiosa.

Per questo motivo è bene accompagnare il bambino all’interruzione dell’allattamento in maniera graduale, sostituendo la modalità con cui egli soddisfa un suo bisogno.

Certo non è immediato ma come ogni nuovo apprendimento è necessario darsi del tempo e avere tanta pazienza.

Gli esempi possono essere tantissimi:

  • Dopo aver giocato al parco il bambino si lancia sulla madre alla ricerca del seno, in questi casi è molto probabile che il bambino abbia fame o sete. A questo punto è importante giocare d’anticipo dicendogli che dopo i giochi potrà fare merenda e nel momento in cui si presta a richiedere il seno anticiparlo e offrirgli ciò di cui necessita.

  • Un bambino che si fa male va a ricercare il seno non di certo perché ha fame ma per consolazione, anche in questo caso è fondamentale riconoscere il suo bisogno e rispondere ad esso senza proporre il seno, consolando il bambino con abbracci, parole rassicuranti.

  • Lo stesso rituale dell’addormentamento si può modificare, magari facendo si che sia l’altro genitore a far addormentare il bambino con metodi differenti.

Ragionare e operare in questo modo significa accompagnare i bambini verso una processualità accettabile, significa riconoscere e soddisfare comunque i loro bisogni e continuare a coltivare il legame di fiducia senza dover ricorrere a tecniche traumatiche e devastanti non solo per i bambini ma anche per i genitori.

Crescere insieme in maniera serena ed efficace si può … del resto quando cresce un bambino i genitori crescono insieme a lui.

Martina Mastinu

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