MIMETIZZARSI E APPARIRE

La capacità di sparire e apparire fa parte della dotazione naturale della magia.

Tutti i maghi possono apparire e sparire.

Anche se non tutti sono capaci di gestire questa abilità.

Infatti occorre una buona consapevolezza interiore per cavalcare i doni miracolosi che la vita ci regala.

Le altre specie animali mantengono viva una conoscenza che gli esseri umani hanno perduto e nel rapporto con l’ecosistema imparano spontaneamente a rendersi evidenti o mimetici in base alle necessità.

Gli animali selvatici sono capaci di sparire e apparire, esibendosi o rendendosi invisibili a seconda delle situazioni.

La specie umana, invece, snobba le competenze interiori e preferisce sostituirle con tante protesi tecnologiche, sicuramente raffinate e potenti ma inutili nella relazione con la natura.

Apparire e sparire sono modi di essere legati ai cambiamenti del mondo interno e manifestano la volontà di protagonismo o l’esigenza di assistere indisturbati agli eventi.

Tutti gli animali selvatici e liberi conoscono queste possibilità e le utilizzano per gestire la vita.

Gli esseri umani, invece, difficilmente ne riconoscono la presenza in se stessi e il più delle volte ne subiscono gli effetti senza averne il controllo.  

Sentirsi invisibili è un vissuto doloroso nel mondo degli uomini mentre è un vantaggio per tante specie animali.

E per i maghi.

Proprio come gli animali, infatti, i maghi possiedono una conoscenza innata dei mondi interiori.

E per loro apparire e sparire sono strumenti indispensabili per muoversi con agilità nella vita.

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Ma come si fa ad apparire e a sparire?

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Per manifestare o occultare la propria presenza bisogna avere una buona padronanza dei propri vissuti e richiamare potentemente in sé la volontà di mostrarsi o di mimetizzarsi.

Si tratta di una maestria che non può prescindere dal rispetto per l’ecosistema e basata sulla conoscenza delle emozioni.

La realtà si modella in funzione degli stati d’animo che ci attraversano.

E la presenza e l’assenza non sfuggono a queste leggi.

Passare inosservati o mettersi al centro dell’attenzione sono modi di essere, vissuti che modificano la nostra essenza rendendoci più o meno evidenti agli occhi degli altri.

Esiste un magnetismo interiore che condiziona le relazioni.

Possiamo chiamarla leadership o mimetismo, esibizionismo o riservatezza, ostentazione o discrezione.

Le parole cambiano ma il contenuto emotivo è lo stesso e manifesta il bisogno di emergere o di nascondersi.

In natura queste capacità sono fondamentali per la sopravvivenza e tutte le altre specie imparano a farne uso spontaneamente.

Ma nella società babbana conta solo il guadagno e l’abilità di apparire o sparire non è contemplata.

Tuttavia, chi porta in se stesso le stigmate della magia prima o poi ne scopre l’esistenza e usufruisce del potere che ne deriva.

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STORIE DI APPARIZIONI E SPARIZIONI

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Franca detesta mettersi in mostra e preferisce osservare gli altri per scegliere con calma le persone con cui fare relazione.

Da piccola ha imparato a scomparire giocando a nascondino con i suoi fratelli più grandi.

E oggi ripropone quella competenza ogni volta che sente il bisogno di eclissarsi.

Di solito le succede nelle situazioni in cui c’è molta gente sconosciuta.

In quei momenti evoca dentro di sé la sensazione di non esistere come persona mentre si identifica potentemente con un oggetto statico dell’ambiente in cui si trova (le tende, il muro, un tavolino…).

La donna non sa perché, ma ha verificato nel tempo che questa sorta di meditazione la rende poco appariscente agli occhi degli altri.

In questo modo contempla ciò che le succede intorno senza essere tirata in ballo.

E appare soltanto quando decide di uscire da quel suo particolare stato di trance.

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Mauro viaggia spesso per lavoro e usa la sparizione mentre guida la macchina, per non perdere tempo quando incontra un posto di blocco.

Appena scorge in lontananza la pattuglia delle forze dell’ordine concentra il focus dei pensieri sulla frase: “Quest’auto è invisibile” e lascia che ogni cosa dentro di lui perda importanza, mentre quelle parole catturano totalmente la sua attenzione.

L’uomo non sa dire cosa succede realmente, sa soltanto che nella mente tutto scompare e quel niente diventa una realtà intima e pervasiva.

Dura pochi minuti.

Perché, superato il posto di blocco, Mauro riporta l’attenzione su di sé e sulla strada, affermando con sicurezza: “Adesso la macchina è visibile”.

In questo modo ripristina la quotidianità ed evita gli infortuni.

Un’auto che non si vede, infatti, potrebbe causare spiacevoli incidenti.

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Elena ha frequentato una Scuola di Illuminazione e spesso si allena a sparire e apparire.

Entrare e uscire senza farsi vedere da un luogo dove non è stata invitata è uno dei suoi esercizi.

Un altro è fare in modo che qualcuno le rivolga la parola senza che lei debba compiere alcun gesto, soltanto richiamandone l’attenzione con la forza della volontà.

Alla Scuola di Illuminazione le hanno spiegato che la maestria della vita è contenuta nella capacità di muoversi assecondando l’ordine delle cose e osservando ciò che succede con attenzione, pronti a porgere aiuto se è necessario ma anche a farsi da parte rispettando l’ecosistema.

Proprio come fanno gli animali quando curano i loro piccoli o si nascondono dai predatori.

Carla Sale Musio

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