ALIMENTAZIONE E NEURONI SPECCHIO: come rendere la vita impossibile a chi vuole cambiare
Quando decidiamo di seguire uno stile alimentare più sano e cambiare le abitudini dietetiche, affrontiamo un percorso di disintossicazione irto di ostacoli e incertezze in cui, spesso, i buoni propositi devono fare i conti con un mondo che cammina in direzione contraria.
Gli interessi commerciali, infatti, prediligono i consumatori smodati e incoscienti.
E fanno di tutto per emarginare chi è consapevole e attento alla salute.
Tante ricerche scientifiche hanno dimostrato che mangiare bene significa mangiare poco, mantenendo un contatto con la natura e con i suoi ritmi benefici.
Scelte insopportabili per le grandi catene alimentari.
Infatti, se tutti di colpo smettessero di mangiare, i loro profitti andrebbero in fallimento… e il mondo si trasformerebbe radicalmente!
Niente più ristoranti, bar, supermercati, distributori di patatine, allevamenti intensivi, tonnare, fabbriche di pentole, stoviglie, cucine, liquori, vini… insomma… altro che rivoluzione!!!
Cambiare in meglio la propria alimentazione significa nuotare controcorrente.
È difficile vivere con poco in un mondo che sembra fatto apposta per consumare sempre di più e distruggere la salute del pianeta.
La pressione sociale si accanisce contro chi osa stravolgere le regole del gioco e oggi uscire insieme senza mettere qualcosa sotto i denti è praticamente impossibile.
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“Ma come?! Non andiamo a cena?! Allora cosa facciamo?!”
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“Davvero non si mangia proprio niente?! Neanche un aperitivo e qualche salatino?!”
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Sembra che senza ingurgitare nulla la vita di relazione perda il suo significato e chi decide di mangiare meno deve affrontare la gogna riservata ai traditori.
Esiste un ostracismo sociale che spinge a emarginare chi è diverso.
Proporre una riunione tra amici scevra da sollecitazioni gustative è considerato triste, arido, scialbo, poco attraente, noioso, inutile, stupido… e chi più ne ha più ne metta.
A meno di non vivere soli in mezzo al deserto è indispensabile partecipare alle tante occasioni di incontro fatte apposta per stimolare il palato e assopire l’intelligenza.
E chi prova a non lasciarsi coinvolgere è messo sotto tortura.
Infatti, i neuroni specchio, sollecitati a più non posso dall’andazzo comune, generano un fastidioso languore di stomaco capace di far deragliare ogni piano salutista.
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Ma cosa sono i neuroni specchio?
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I neuroni specchio sono cellule nervose che si attivano quando qualcuno esegue un’azione e anche quando si osserva la medesima azione compiuta da un altro soggetto.
Grazie a questi neuroni le persone socievoli, empatiche e altruiste sperimentano sulla propria pelle i vissuti di chi hanno intorno.
L’attivazione dei neuroni specchio spiega perché trovarsi in mezzo a una tavolata di gente che mangia di gusto diventa un’impresa titanica quando si vuole seguire un’alimentazione morigerata.
Queste cellule nervose, infatti, rendono impossibile eludere lo stimolo della fame.
E vanificano immediatamente ogni obiettivo salutista, facendosi beffe della volontà, della determinazione e dell’impegno.
Gli esseri umani si influenzano continuamente e questo rende difficile perseguire obbiettivi diversi da quelli della maggioranza.
Per motivare l’ascendente che le persone possono esercitare l’una sull’altra anche a distanza la fisica quantistica parla di entanglement.
I sociologi e gli etologi spiegano che il branco muove le azioni della collettività scavalcando i sentimenti e le ragioni individuali.
Gli psicologi lo definiscono fantasma di gruppo e chiariscono che un insieme di individui sprigiona una forza superiore alla volontà del singolo, creando un’influenza così potente da trascinare in imprese moralmente discutibili anche chi è attento e rispettoso con tutti.
Insomma, uscire dal coro per seguire il proprio tempo e il proprio passo non è facile.
Soprattutto in tema di alimentazione.
Chi vuole portare avanti uno stile di vita più rispettoso della salute (propria e del pianeta) deve fare i conti con la persecuzione scatenata dagli interessi di mercato e basata su leggi biologiche (neuroni a specchio), psicologiche (fantasma di gruppo) e sociologiche (branco).
Per evitare di finire vittime dell’omologazione servono molto coraggio e molte risorse, ma soprattutto occorre immergersi nella natura recuperando la sua profondità e la sua saggezza.
Solo ripristinando i ritmi fisiologici, infatti, diventa possibile sconfiggere quel senso di fame indotto ad arte e volto farci perdere l’ascolto di ciò che ci fa bene o male.
Stare in contatto con l’armonia della creazione consente di ritrovare le chiavi del proprio essere al mondo, riconquistando un equilibrio istintivo, naturale e salutare.
Si vive per fare un’esperienza di conoscenza liberando la creatività e la passione fino a dare forma al dono che siamo venuti a condividere con gli altri, l’unicità che fa di ciascuno una persona irripetibile e speciale.
Mangiare può essere un piacere che allieta la vita, solo quando non ne diventa lo scopo.
Le persone realizzate e felici spesso se ne dimenticano.
3 commenti su “ALIMENTAZIONE E NEURONI SPECCHIO: come rendere la vita impossibile a chi vuole cambiare”
Molto interessante Carla. Sto sperimentando da venti giorni una sorta di detox e mangio solo a sera. La giornata passa serena ,ma guai ad accendere la TV senza avere a tiro il telecomando per scappare dagli spots . Lì è tutto un martellamento di inviti ad ingozzarsi di ogni sorta di cibo, per non parlare dello slalom da fare fra i canali per evitare programmi di cucina. ! Un vero condizionamento alla masticazione continua.
Cara Valeria, ti ringrazio per questa condivisione. Personalmente sono convinta che l’idea di essere la specie più evoluta segnali un patologico narcisismo e debba essere urgentemente curata… nessun altra specie vivente soffre di disturbi mentali quanto la nostra!
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Molto interessante Carla. Sto sperimentando da venti giorni una sorta di detox e mangio solo a sera. La giornata passa serena ,ma guai ad accendere la TV senza avere a tiro il telecomando per scappare dagli spots . Lì è tutto un martellamento di inviti ad ingozzarsi di ogni sorta di cibo, per non parlare dello slalom da fare fra i canali per evitare programmi di cucina. ! Un vero condizionamento alla masticazione continua.
Condivido a pieno e purtroppo è la verità. Quello che non riesco a capire è come possiamo farci questo se diamo la specie più evoluta…..
Cara Valeria, ti ringrazio per questa condivisione. Personalmente sono convinta che l’idea di essere la specie più evoluta segnali un patologico narcisismo e debba essere urgentemente curata… nessun altra specie vivente soffre di disturbi mentali quanto la nostra!