Decidere di cambiare il proprio stile alimentare significa affrontare un percorso di disintossicazione che permetta di liberarsi dalle tossine accumulate nel corso degli anni.
Il protrarsi di scelte sbagliate provoca un sovraccarico di sostanze nocive nel corpo e costringe tutti gli organi interni a un lavoro logorante per riuscire a gestire i rifiuti.
Le nostre abitudini gastronomiche, purtroppo, sono spesso basate su piatti poco salutari:
le farine formano nell’intestino una sostanza adesiva che ostacola la corretta assimilazione dei cibi. Il loro consumo incolla i villi intestinali impedendo il passaggio dei nutrienti. Questo malassorbimento non permette alla fame di raggiungere il suo sollievo naturale, spingendoci a mangiare sempre di più.
i prodotti animali provocano una pericolosa acidosi metabolica che danneggia l’organismo causando gravi malattie (per sentirci sani e in forma il PH del sangue deve essere sempre leggermente alcalino e ricco di ossigeno). Durante la digestione di carne, latte, uova, formaggio, salumi, pesce e frutti di mare si creano fermentazioni e putrefazioni, che causano un aumento della acidità nel sangue. L’acidosi metabolica genera un’alterazione delle funzioni cellulari e ha gravi ripercussioni sulla salute: intossicazione, stanchezza, stati infiammatori, irritabilità, aumento delle tossine e dei radicali liberi, indebolimento del sistema immunitario, intossicazione del fegato e del sistema linfatico… ne sono solo alcuni esempi.
i nutrizionisti di tutto il mondo concordano sul fatto che lo zucchero sia la causa di molte problematiche tra cui: obesità, malattie cardiovascolari, diabete, tumori. E non solo quello che aggiungiamo nel caffè o assumiamo con dolci e biscotti ma anche quello nascosto negli yogurt, nelle bibite gassate, in quelle analcoliche, nei tè freddi, e quello che il nostro corpo ricava dalla pasta, dal pane, dai cracker, dalla pizza e dalle farine raffinate. Praticamente, l’ottanta percento di ciò consumiamo abitualmente! L’industria alimentare spende ingenti quantità di denaro nel tentativo di occultare il rapporto fra assunzione di zucchero e malattie. Tuttavia, una mole sempre crescente di ricerche sottolinea che lo zucchero crea dipendenza costringendoci a consumarne sempre di più. Infatti, quando ingeriamo dello zucchero (o i carboidrati ad alto indice glicemico come la pizza, il riso e la pasta) il cervello va incontro a modificazioni uguali a quelle che si verificano dopo l’assunzione di droghe come la morfina o la cocaina. E, nel momento in cui smettiamo di assumerlo, siamo costretti ad affrontare vere e proprie crisi di astinenza.
Per ripristinare il funzionamento sano dell’organismo è necessario eliminare la maggior parte dei cibi che consumiamo abitualmente.
Questo significa intraprendere un percorso di disintossicazione per permettere al corpo di liberarsi dalle sostanze tossiche.
La frutta e la verdura sono gli alimenti più idonei a ripristinare il naturale andamento delle funzioni vitali.
Soprattutto quando si possono mangiare crudi.
In natura, infatti, le specie simili all’uomo (gorilla, oranghi, scimpanzé, bonobo) si nutrono di bacche, germogli e foglie verdi che non consumano in quantità esagerate, come facciamo noi, ma gustano fino a quando raggiungono lo stop naturale della fame.
Si è visto che queste specie non soffrono di diabete, bulimia, anoressia, obesità e tutte le altre patologie che affliggono la specie umana, perché il contatto con la natura unito a un’alimentazione sana e frugale permette al corpo di mantenere la sua vitalità anche durante la vecchiaia.
Scegliere di abbandonare uno stile alimentare dannoso per la salute significa avviare un processo spontaneo di disintossicazione.
Durante questa depurazione l’organismo si libera dai veleni rilasciando le sostanze tossiche accumulate.
E i vari sintomi sgradevoli (muco, mal di testa, dolori, spossatezza) segnalano che il corpo ha iniziato un processo di guarigione.
È importante comprendere che la mente può giocare brutti scherzi.
La dipendenza, infatti, spinge a ripristinare le abitudini nocive suscitando un desiderio insaziabile dei cibi dannosi cui siamo assuefatti.
Per superare le crisi di astinenza occorre dare ascolto alle parti bulimiche della personalità senza lasciarsi travolgere dai loro bisogni e senza ricadere nelle cattive abitudini.
Un percorso ponderato di cibi di transizione permette di raggiungere in maniera efficace e senza drammi uno stile alimentare improntato al benessere e alla salute.
Evitare i piatti raffinati e malsani (incentivati da un mercato alimentare privo di scrupoli) significa percorrere un cammino di conoscenza e autonomia volto a liberarci dalla dipendenza di cui siamo prigionieri.
La migliore cura per tutte le malattie è l’efficienza del corpo e consiste nel riconquistare uno stile di vita sano e naturale.
Mangiare alimenti freschi, senza elaborate preparazioni gastronomiche, permette di ripristinare le funzioni di autoguarigione dell’organismo e crea le premesse per un diverso modo di vivere: libero dai bisogni indotti da interessi economici poco attenti alla salute e capace di accogliere il valore di ogni vita.
2 commenti su “LA DETOX: un cammino di guarigione”
Che dire, leggere il libro “Droghe legali” in due giorni è stata una esperienza incredibile, più leggevo più avevo fame (per rimanere in tema) di leggere. Sono vegetariana da circa 4 anni sebbene stia andando verso il veganismo ancora non mi sento di affermare che sia del tutto vegana, i formaggi sono la mia, più che tentazione direi ripiego poichè quelli vegetali non mi piacciono ma ti assicuro che dopo aver letto il tuo libro sento assolutamente il bisogno di eliminare dal mio corpo tutti gli alimenti, e non solo, di origine animale, mi hai dato un gran forte scossone e ne sono felice. Mi manca un tassello, un piano alimentare, leggere che anche le piante e le verdure soffrono mi ha dato conferma di quanto già pensavo, sono un’amante degli alberi, dei fiori, gli alberi in particolare sono il mio ossigeno e cerco di abbracciarli ogni giorno. A questo punto leggo della scelta fruttariana ma alimentarsi solo di frutta a me personalmente, poichè ci ho già provato fa male lo stomaco e l’intestino, come procedere? Quale potrebbe essere una giornata tipo alimentare? Grazie davvero tanto, sei una persona meravigliosa, una grande potenza, onorata di averti trovata per caso ed averti conosciuta
Ciao Stefania, rispetto a un piano alimentare se sei interessata alla alimentazione fruttariana credo tu debba cominciare da quella che si chiama cucina carpotecnica, cioè una alimentazione di transizione necessaria ad evitare passaggi troppo bruschi e perciò dannosi sia per la psiche sia per l’intestino. In questo ti può aiutare Silvia Aliprandi che gestisce un magnifico blog proprio sul fruttarismo e la carpotecnica. Se invece cerchi un piano alimentare vegano penso tu debba contattare un dietologo o un nutrizionista vegano che sapranno certamente aiutarti nel migliore dei modi.
Grazie di cuore per il tuo commento e per la stima
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Che dire, leggere il libro “Droghe legali” in due giorni è stata una esperienza incredibile, più leggevo più avevo fame (per rimanere in tema) di leggere. Sono vegetariana da circa 4 anni sebbene stia andando verso il veganismo ancora non mi sento di affermare che sia del tutto vegana, i formaggi sono la mia, più che tentazione direi ripiego poichè quelli vegetali non mi piacciono ma ti assicuro che dopo aver letto il tuo libro sento assolutamente il bisogno di eliminare dal mio corpo tutti gli alimenti, e non solo, di origine animale, mi hai dato un gran forte scossone e ne sono felice. Mi manca un tassello, un piano alimentare, leggere che anche le piante e le verdure soffrono mi ha dato conferma di quanto già pensavo, sono un’amante degli alberi, dei fiori, gli alberi in particolare sono il mio ossigeno e cerco di abbracciarli ogni giorno. A questo punto leggo della scelta fruttariana ma alimentarsi solo di frutta a me personalmente, poichè ci ho già provato fa male lo stomaco e l’intestino, come procedere? Quale potrebbe essere una giornata tipo alimentare? Grazie davvero tanto, sei una persona meravigliosa, una grande potenza, onorata di averti trovata per caso ed averti conosciuta
Ciao Stefania, rispetto a un piano alimentare se sei interessata alla alimentazione fruttariana credo tu debba cominciare da quella che si chiama cucina carpotecnica, cioè una alimentazione di transizione necessaria ad evitare passaggi troppo bruschi e perciò dannosi sia per la psiche sia per l’intestino. In questo ti può aiutare Silvia Aliprandi che gestisce un magnifico blog proprio sul fruttarismo e la carpotecnica. Se invece cerchi un piano alimentare vegano penso tu debba contattare un dietologo o un nutrizionista vegano che sapranno certamente aiutarti nel migliore dei modi.
Grazie di cuore per il tuo commento e per la stima