POSSESSIONI QUOTIDIANE

POSSESSIONI QUOTIDIANE

Il mondo interiore è popolato da un’infinità di possibilità espressive che reclamano di momento in momento il proprio diritto all’esistenza.

Siamo convinti di possedere un’identità unica e definita, ma la psiche è formata da innumerevoli personalità con idee, gusti e comportamenti differenti.

E spesso la fatica di vivere dipende da una cattiva gestione delle parti in conflitto che compongono la realtà intima di ciascuno.

Non è facile regolamentare l’Orchestra dei Sé, soprattutto quando il Direttore d’Orchestra è assente, cioè quando manca una consapevolezza capace di riconoscere le diverse soggettività e gestirne le esigenze.

Le idee in contrasto danno vita a ostilità e guerre interiori e per stabilire l’armonia occorre imparare ad ascoltare le ragioni di tutti, aprendo il cuore e la mente alla comprensione di ogni aspetto della psiche e riconoscendone nel corpo i segnali e le peculiarità.

L’energia di ogni Sé funziona come una possessione che può monopolizzare la vita interiore spingendoci verso atteggiamenti e comportamenti non sempre adeguati alle situazioni che ci troviamo a vivere.

Quando poi una delle personalità abbandona la scena psichica succede spesso che le altre scrollino la testa indignate: accusando, colpevolizzando e tiranneggiando fino a generare ansia, insicurezza, vergogna, paura, depressione … e chi più ne ha più ne metta!

Finire vittime di questo alternarsi incontrollato delle parti non è piacevole.

Per vivere una vita appagante è necessario imparare a dirigere con maestria la nostra personale Orchestra dei Sé, riconoscendo il suono e il timbro di ogni strumento fino a ottenere una melodia armoniosa e ricca di significato.

Perché questo succeda è indispensabile creare nel mondo interno uno spazio di consapevolezza, un Direttore d’Orchestra capace di distinguere ciò che anima la vita emotiva, individuando il valore, i doni e i limiti di ogni diversa personalità.

Questa consapevolezza permette di scoprire il potere e le energie di ogni , gestendone la possessione e dosandone la presenza nella quotidianità al fine di ottenere i successi desiderati.

È il risultato di un ascolto attento di noi stessi e delle energie che attraversano il corpo, nasce dalla percezione della propria fisicità e della propria emotività; si fonda sulla consapevolezza che ogni parte della psiche incarna una verità ma non è l’unica verità, e si sviluppa grazie a un’osservazione e a una sperimentazione continue.

Accogliere questa molteplicità è difficile, la paura della pazzia unita alla pretesa della coerenza sono sempre in agguato e paralizzano l’ascolto della propria variegata autenticità.

Tuttavia, per condurre una vita soddisfacente e raggiungere l’equilibrio e la pace interiore è importante accogliere le polarità che agitano il mondo intimo, riconoscendo nel corpo l’energia di ogni senza immedesimarsi completamente con nessuno.

Questa identificazione parziale (e non totale) mette in crisi il concetto di identità aprendo la strada a un nuovo modo di intendere se stessi e la vita intera, non più basato sulle guerre, i conflitti, le lotte e le divisioni, ma fondato sull’accoglienza e sull’ascolto dell’originalità di ciascuno.

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“Come dentro così fuori”

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Ci insegna Ermete Trismegisto nei suoi scritti filosofici e spirituali, regalandoci un profondo insegnamento.

La pace interiore è il primo passo per costruire un mondo senza violenza e affonda le sue radici nelle scelte intime di ogni giorno.

Guardare con onestà dentro se stessi significa scoprire la preziosità di tutte le cose e di tutte le forme di vita.

Vuol dire imparare ad accogliere la verità di ciascuno, dosando le energie a seconda delle necessità e delle circostanze.

Senza sopprimere, senza combattere, senza violenza.

Naturalmente questo non significa legittimare la prepotenza.

Al contrario: vuol dire riconoscerne i limiti e le qualità impedendole di agire incontrollata.

Una dose omeopatica di prepotenza è indispensabile per la sopravvivenza.

Tuttavia, ignorarne il potere nella psiche le permette di manipolare inconsciamente la vita di tutti i giorni, con conseguenze disastrose.   

La convinzione di avere un’unica identità è il bluff che ci incatena dentro un range limitato di possibilità.

Nessuno è mai nessuno, ma tutti siamo sempre tutti.

E questo è vero nel mondo intimo come nel mondo esterno.

Ogni creatura incarna un aspetto di noi stessi, permettendoci di osservarlo fuori per poterlo riconoscere meglio dentro.

Censurare la molteplicità della psiche sancisce il diritto alla coercizione e perpetra la violenza.

La strada per costruire un mondo migliore passa attraverso la scoperta della poliedricità della vita emotiva e la realizzazione di una fratellanza interiore.

Solo così diventa possibile riconoscere il valore e la bellezza di ogni creatura e costruire un mondo senza crudeltà.

Carla Sale Musio

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