Le personalità creative: HANNO UNA LEADERSHIP POCO APPARISCENTE

Nonostante le personalità creative siano del tutto disinteressate al potere proprio questa caratteristica fa di loro dei leader.

Infatti, l’innata propensione a condividere le rende capaci di prendere decisioni nell’interesse comune.

Sono quelli cui tutti fanno riferimento anche se spesso si tratta di leader poco appariscenti.

Poco propense a mettersi in mostra, queste persone possiedono un carisma naturale che le porta, nonostante tutto, a trovarsi al centro delle situazioni.

Tradizionalmente tendiamo a considerare soltanto l’aspetto più grossolano della leadership, cioè il bisogno di potere.

Viceversa, un leader (che sia veramente tale) non è chi insegue e desidera il potere a tutti i costi, ma chi è capace di sacrificare il proprio egoismo per perseguire un vantaggio comune.

E in questo le personalità creative sono maestre.

Perciò, anche se la loro leadership non sempre è riconosciuta (talvolta neanche da loro stessi) costituisce una delle loro principali caratteristiche.

Tuttavia, succede spesso la loro naturale attitudine alla centralità sociale si scontri con l’insicurezza, la timidezza e la bassa autostima (che purtroppo consegue a un’errata comprensione di questa struttura di personalità) facendo sì che finiscano per avere molti doveri e pochissimi riconoscimenti.

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Daniela e il tango

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Daniela è la figlia più grande di cinque fratelli.

Unica femmina tra tanti maschi.

Quando la conosco si sta separando dal marito dopo una convivenza durata oltre venti anni.

“Mi sarebbe piaciuto continuare a studiare…”

Racconta

“Ma mio padre ha voluto che cominciassi subito a lavorare perché in casa uno stipendio solo non bastava.”

Così la fatica riempie la sua esistenza molto presto.

Quando si sposa la situazione non migliora.

Il marito fa il rappresentante di commercio ed è sempre in giro mentre Daniela segue da sola la casa, i bambini, la madre anziana e una zia invalida e bisognosa di cure.

Solo dopo la separazione la vita diventa un po’ più facile.

Occuparsi dei figli ormai ventenni è meno impegnativo e, nonostante la dedizione costante alla madre e alla zia, finalmente ha più tempo per se stessa.

Per questo s’iscrive a un corso di ballo, passione censurata e segreta sin da quando era bambina… e scopre nel tango la sua profonda vocazione!

Il tango le riempie le giornate di entusiasmo, di passione e di nuovi amici.

Daniela, che ha quasi cinquant’anni, si sente tornare la ragazzina di una volta.

Quella che probabilmente non è mai stata.

Tuttavia, mentre passa le serate tra milonghe e stage di perfezionamento sente che la sua vita si fa sempre più affollata e ancora una volta meno sua.

“Il tango avrebbe dovuto essere un momento dedicato a me stessa…”

Racconta.

“E invece è diventato quasi un lavoro, senza ferie e senza diritto alla malattia.”

Alla scuola di ballo, infatti, tutti la cercano e hanno bisogno di lei.

Perché Daniela sa ascoltare i problemi di tutti, perché è sempre disponibile, perché non dice mai di no, perché balla molto bene, perché è affidabile e sa tenere i segreti, perché mette la sua casa a disposizione, perché passa a prendere chi è senza macchina, perché non brucia gli appuntamenti all’ultimo minuto, perché… l’elenco potrebbe continuare ancora.

Ma c’è un solo grande perché.

Perché Daniela è un leader.

Poco appariscente, riservata e discreta ma: leader.

E quando lei non c’é il gruppo ne risente.

Lo sa il maestro di tango che la chiama spesso per organizzare le serate e lo sanno gli amici che la cercano sempre.

L’unica che ancora non lo sa è soltanto Daniela.

Che sente di non farcela più mentre continua a essere il punto di riferimento per tutti.

Nella sua vita, Daniela è sempre stata un punto di riferimento.

Prima per la sua famiglia.

Poi per le colleghe di lavoro.

Infine per il marito e i figli.

Adesso per la scuola di tango.

La sua leadership, però, è poco appariscente.

 

Ma cos’è un leader?

 

Il leader è colui che ha influenza sui membri di un gruppo.

Cioè una persona che avendo ascendente sugli altri ne condiziona il comportamento.

Ci sono leader la cui influenza sul gruppo è evidente a tutti immediatamente (per esempio, un bravo insegnante) e leader la cui influenza sul gruppo non è immediatamente visibile perché non amano trovarsi al centro dell’attenzione, nonostante abbiano ascendente sugli altri.

Questi ultimi sono chiamati: leader occulti.

Daniela è una di loro.

La sua centralità non appare perché è sempre molto discreta e riservata.

Tuttavia, la quantità di contatti che tiene con tutti la porta ad avere un ascendente sul gruppo della scuola di ballo, compreso il maestro.

Ultimamente, però, la sua leadership sta diventando densa di doveri e povera di riconoscimenti,  per questo Daniela sente di non farcela più.

Tutti la cercano per mille motivi diversi ma a nessuno viene in mente di chiederle “Come stai?”.

Sanno che sta uscendo da una separazione e tuttavia non pensano abbia bisogno di aiuto.

Questo perché Daniela ha imparato a dare ma non ha ancora imparato a chiedere.

Sa come aiutare gli altri ma non sa domandare aiuto per se stessa.

Da bambina ha capito che si lavora per la famiglia ma non che la famiglia ti sostiene nelle difficoltà.

Nel corso dei colloqui dovrà riformulare i propri apprendimenti e fare in modo che la sua passione per il ballo non si trasformi in un lavoro senza retribuzione.

Rendersi conto della sua naturale attitudine alla leadership le servirà a evidenziare i suoi talenti e a permetterle di non sentirsi in colpa nel momento in cui anche lei ha bisogno di ricevere qualcosa.

Carla Sale Musio

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